TUTTO IL SISTEMA ALLEVATORI DI MOBILITA
CONTRO IL NUOVO TAGLIO AI FINANZIAMENTI
DECISO DAL MIPAAF

23/06/2017

Con una nota inviata alle Regioni nella tarda serata di mercoledì 21 giugno, il ministero per le Politiche agricole comunicava che la ripartizione per il cofinanziamento del Piano nazionale dei controlli sulla produttività animale svolti dalle Associazioni degli Allevatori, a causa del ridimensionamento della spesa pubblica passerebbe dagli attuali circa 22,5 milioni di euro/annui a soli 7 milioni di euro/annui.

E questo nonostante la spesa complessiva che supera abbondantemente i 50 milioni dieuro/annui.

Un fulmine a ciel sereno.

All’immediata reazione del presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Roberto Nocentini, che in un comunicato ha espresso  la grande preoccupazione per questo provvedimento convocando urgentemente il Comitato direttivo di Aia per affrontare, ha dichiarato, “quella che si prospetta come la più grave emergenza che il sistema allevatoriale abbia mai, in questi 70 anni di storia, dovuto affrontare”, si uniscono lo sconcerto e l’indignazione del presidente e del direttore dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna, rispettivamente Maurizio Garlappi e Claudio Bovo.

“Il taglio dei finanziamenti che dai 6,7 milioni di euro del 2012 sono passati a 2,7 milioni nel 2016 – sottolinea Maurizio Garlappi – ha di fatto imposto una riorganizzazione di Araer che solo con l’impegno e l’abnegazione di tutto il personale è stato possibile attuare. Insieme con la Regione Emilia Romagna abbiamo realizzato un progetto che ci ha permesso di continuare a essere il punto di riferimento tecnico degli allevatori mantenendo inalterato il livello occupazionale  dei nostri dipendenti. Oggi, con l’incomprensibile decisione del Mipaaf, il contributo pubblico si ridurrebbe a circa 850mila euro/annui: un ulteriore taglio che decreterebbe la fine del sistema allevatori”.

“In questi ultimi anni siamo stati chiamati a un impegno gravoso che abbiamo affrontato con coraggio – gli fa eco il direttore Claudio Bovo – perché il settore zootecnico, per la nostra regione e per l’intera nazione, è uno dei pilastri del nostro sistema primario. Se la scure  del taglio dei finanziamenti si dovesse di nuovo abbattere su di noi vorrebbe dire non poter realizzare i progetti che abbiamo in cantiere, porre fine all’azione di miglioramento genetico delle razze, abbandonare tutte le azioni a tutela della biodiversità animale che solo noi possiamo garantire, non dare seguito anche a quei progetti sul benessere animale e sulla sostenibilità ambientale che con sempre maggiore determinazione la società civile richiede”.  “Non posso che auspicare un cambio di rotta, una presa di coscienza da parte del ministero per le Politiche agricole – conclude il presidente Garlappi -  affinchè possa essere scongiurata quella che purtroppo allo stato sembra più di un’ipotesi: la morte della zootecnia italiana”.

Intanto tutto il sistema allevatori si sta mobilitando per evitare le conseguenze di una decisione come minimo incomprensibile.

Il presidente Araer, Maurizio Garlappi,  ha già inviato una lettera al presidente della Regione Emilia Romagna e all’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Bonaccini e Simona Caselli, per chiedere un loro intervento presso il Mipaaf e l’assessore Caselli ha immediatamente chiesto un incontro urgente con il ministro Maurizio Martina.

L’auspicio è che la massiccia mobilitazione di tutte le rappresentanze e le Istituzioni coinvolte possa portare alla soluzione di una vicenda che rischia di abbattere uno dei pilastri più importanti dell’agroalimentare regionale e nazionale.